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Il segmento testuale Filippo Beltrami è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 37Entità Multimediali , di cui in selezione 20 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 233

Brano: [...]tra cui Eraldo Cassis, Dario Cola e i Conidera, si portò sopra Quarna, all’Alpe Frera; un altro gruppo, fra cui Bortolo Consoli, Amleto Boldini, Peppino BeJdì e altri di Cireggio, si portò in località Camasca. Alle Baite dei Ruschini salirono invece alcuni comunisti di Castelletto Ticino: Mario Albertini, il capitano medico Lino Ferrari e Albino Cai letti (v.) che, verso il 20 settembre, propose il comando della piccola formazione all’architetto Filippo Beltrami (v.), Quest’ultimo, esperto ufficiale e deciso antifascista, organizzò il Gruppo « Quarna » e nell’ottobre portò a termine le prime azioni di ricupero di armi, vestiario e vettovagliamento a Pettenasco, Gargallo, Pella e Cressa. Intanto a Inuggio erano stati sistemati, da Cavaglio d’Agogna dove si erano nascosti presso Carletto Leonardi, i fratelli Alfredo [Diala) e Antonio [Emma) Di Dio (v.), costituendovi il Gruppo « Massiola ».

L’8 novembre gli uomini di Beltrami appoggiarono con azioni di disturbo l’insurrezione di VilladossoIa: Calletti bloccò la Statale del Sempione e attaccò il pres[...]

[...]poggio degli industriali locali, tra cui Cane e Aliata, furono raccolte 6.209.450 lire (somma ingentissima all'epoca). Fu inoltre attuato e reso operante come emanazione del C.L.N., il Comitato di alimentazione omegnese.

La riorganizzazione partigiana

Con la battaglia di Megolo si concluse la prima fase della guerra partigiana nel Cusio. Dal ceppo della Brigata Patrioti « Valstrona » sorse, nell’aprile 1944, la Divisione Alpina d assalto « Filippo Beltrami », autonoma. Comandata da Bruno Rutto e con il dottor Agostino Balconi quale commissario politico, la Divisione si articolerà nelle brigate « Quarna », « Omegna », « Megolo », « 4a Paganotto », « Generale Perotti » e « Volante Dom », raggiungendo la forza di 546 partigiani effettivi (di cui 86 saranno i caduti). La Divisione sostenne i suoi più importanti combattimenti il 9.5.1944 a Chesio, Prello e Forno. In quest’ultima località i fascisti fucilarono tutti i medici e i degenti dell’ospedaletto partigiano (v. Forno, infermeria di).

Il 3 giugno, a Oira, trovò eroica morte Silvestro Curotti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 368

Brano: [...]ll 'Italia liberata.

Assegnato ai Servizi di informazione, il 5.12.1943 venne paracadutato in territorio occupato dai tedeschi e, insieme al fratello Aldo (v.), organizzò una rete informativa che, dalla Lombardia, si estendeva al Piemonte e alla Liguria, per assicurare il rifornimento aereo alle unità partigiane operanti in queste regioni.

Nel gennaio 1944 assunse il co

mando della Brigata alpina « Valle Strona », poi Divisione alpina « Filippo Beltrami ». Catturato il 31.3. 1944 a Genova insieme al fratello (questi fu gravemente ferito durante un tentativo di fuga), fu tradotto nelle carceri di Marassi e condannato a morte. Riuscì invece a evadere il 30 luglio e, un mese dopo, attraversata la linea del fronte, si pose nuovamente a disposizione del suo Comando che lo assegnò al 35° Reggimento di artiglieria del Gruppo di combattimento « Friuli ». Come comandante di batteria, con questa unità partecipò alla Guerra di liberazione fino alla vittoriosa conclusione.

Nel dopoguerra seguì un corso per ufficiali di stato maggiore e venne successi[...]

[...]ngton nel 1960, nel 1965 era a Torino, capo di stato maggiore della Regione militare N.O.

Li Gobbi, Aldo

Medaglia d oro al valor militare alla memoria. N. a Reggio Emilia nel

1918, m. a Genova 1*1.4.1944. Soldato radiotelegrafista del 2° Reggimento Genio, J’8.9.1943 si trovava a Oggebbio (Novara), reduce dalla Sicilia. Insieme al fratello Alberto (v.)f partecipò sin dai primi giorni alla Guerra di liberazione. Membro della formazione di Filippo Beltrami nella valle d’Ossola, con lo pseudonimo di Flores, assolse alla funzione di capo servizio informazioni. Con l’apparecchio radiotrasmittente si collegò direttamente al Comando italiano e a quello alleato.

Fu arrestato a Genova il 31.3.1944 con il fratello Alberto, mentre si recava ad un convegno politico. Tentò la fuga, ma durante l'inseguimento fu gravemente ferito. Prima di essere catturato riuscì a fare scomparire il cifrario per le comunicazioni radio che portava con sé. Atrocemente seviziato, morì sotto le torture il giorno dopo.

Ligonchio

Comune di 2.400 abitanti (700 nel capolu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 298

Brano: [...]frequen

Bruno Rutto

tò la Scuola militare di alpinismo di Aosta e successivamente conseguì il grado di ufficiale. Sottotenente del 3° Reggimento Alpini di Pinerolo, fu inviato con il Battaglione “Fenestrelle” in Jugoslavia, dove

venne a trovarsi al momento dell’Armistizio dell'8.9.1943.

Rientrato in patria, fu tra quei militari che per primi nel Cusio raggiunsero i nuclei di partigiani costituitisi in Valstrona intorno all'architetto Filippo Beltrami. A Camasca dai primi di ottobre, nel gennaiofebbraio 1944, alla testa del suo gruppo, fu affiancato alla formazione “Valdossola” di Dionigi Superti a Villa Ompio nel Verbano.

Dopo la morte di Beltrami (13.2.

1944) nella battaglia di Megolo (v.), Rutto divenne all’Alpe Quaggione comandante del superstite nucleo del Primo Gruppo Patrioti “Filippo Beltrami

Questa formazione si ingrandì fino a diventare la Divisione alpina d'assalto “F. Beltrami” (v. Novara) che, sempre al comando di Rutto, il 24.4. 1945 liberò Omegna (v.) per poi portarsi a Milano.

Nel dopoguerra ha risieduto a Omegna, svolgendo attività di tecnico minerario.

F.o.z.

298



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 117

Brano: [...]ai già citati Raffaello Giolli e Giuseppe Pagano, caduti entrambi in campo di concentramento: Gian Luigi Banfi, uno dei più noti attivisti del movimento d’architettura moderna (aveva partecipato con L.

Beigioioso, E. Peressutti ed Ernesto Rogers a numerose esposizioni, e collaborato al piano regolatore di Aosta, Pavia e dell’isola d’Elba), valoroso combattente partigiano, deportato, deceduto nel campo di concentramento di Gusen il 10.4. 1945; Filippo Beltrami (v.), il noto architetto e leggendario comandante partigiano caduto a Megolo; Giorgio Labò (v.), gappista romano fucilato dai tedeschi.

Arcidosso

Comune di circa 6.000 abitanti della provincia di Grosseto, a 661 m s.l.m., sulle falde del Monte Amiata (v.); durante la Guerra di liberazione si trovò al centro di un’intensa attività partigiana e fu duramente provato dai bombardamenti degli Alleati.

Il 9.6.1944, dopo un attacco condotto la sera precedente da una squadra di partigiani contro la locale caserma della Guardia nazionale repubblicana, la popolazione di Arcidosso insorse, neutr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 354

Brano: [...]a francese.

Dopo la caduta del fascismo tornò a Novara (v.), dove assunse la responsabilità del lavoro militare nella organizzazione clandestina del P.C.I..

Il 20.11.1943 entrò a far parte delle formazioni partigiane guidate da Cino Moscatelli e fu designato commissario politico del primo Distaccamento garibaldino sul monte Bria

SCO.

Arrestato nel gennaio 1944, venne liberato grazie a uno scambio di prigionieri combinato dal capitano Filippo Beltrami, della cui formazione fece poi parte fino alla tragica battaglia di Megolo (v.). Successivamente fu designato commissario politico del Distaccamento “Beltrami”, poi della Brigata “Roc

co” (v.) e, infine, vicecommissario della Divisione Garibaldi “Redi”.

Nel dopoguerra svolse varie attività nelle organizzazioni democratiche del Novarese, in campo politico, sindacale e della cooperazione. Si staccò dal P.C.I. nel 1969, per aderire al gruppo del Manifesto.

Vernet d’Ariège

Località della Francia meridionale, a metà strada fra Tolosa e la frontiera spagnola, nella valle dell’Ariège a 2[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 367

Brano: [...] Brigata « G. Franchetti »: Trentino

12) Brigate « Alto Adige »: Alto Adige, Bolzano, Merano.

13) Brigata Fiamme verdi: Reggio Emilia.

Formazioni « Di Dio »

Notevole importanza rivestì, nelle vicende partigiane della vai d’Ossola, la brigata e poi Divisione « Valtoce », che ebbe per comandante Alfredo Di Dio (v.) direttamente collegata al Comando generale in Milano. Il Di Dio, che era appartenuto, con il fratello Anto nio, alla banda Filippo Beltrami (v.) fino al combattimento di Megolo, diede vita alla formazione che sarebbe poi diventata Brigata « Valtoce », protagonista di vari combattimenti, fino alla liberazione delT'OssoIa (v.). Il comportamento della « Valtoce » non sempre fu di totale intesa con le altre formazioni operanti di conserva nella zona; a vpite fu anzi di opposizione ad accordi generali, come quello di istituire un Comando unico militare alla vigilia dell’offensiva nemica.

Formatasi nella prima decade del marzo 1944f alla fine di maggio la

« Valtoce » comprendeva circa 370 uomini, più 8 ufficiali e 3 donne, il com[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 568

Brano: [...]ano e in Lombardia delle prime bande di partigiani e dei G.A.P.; in rappresentanza del Partito comunista, fece parte del primo Comitato militare del

C.L.N.A.I.. Ispettore del Comando generale delle Brigate Garibaldi, si recò più volte nelTOssoIa finché, nel dicèmbre 1943, il Comando stesso decise che egli vi restasse per collaborare direttamente all’organizzazione di quel movimento partigiano.

Quale commissario politico della formazione dr Filippo Beltrami (v.)f

Gianni Citterio

esercitò un grande ascendente sui giovani partigiani per la semplicità, la calma e il coraggio dimostrati infogni occasione. La sorte non gli fu benigna: non ebbe neppure il tempo di vedere quelle prime bande partigiane, improvvisate e inesperte, trasformarsi in agguerrite brigate; cadde a fianco del Beltrami e alla testa dei suoi uomini nell’infausta battaglia di Megolo (v.).

Dice la motivazione della m. d’o.: « Attivissimo organizzatore della Resistenza partigiana, prese parte a tutte le più rischiose imprese della sua formazione, accoppiando intrepido coraggi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 742

Brano: [...]aglia d’oro al valor militare alla< memoria. N. a Domodossola (Novara) nel 1920, caduto a Oira (Novara) il 3.6.1944; decoratore edile, noto sportivo. Durante la seconda guerra mondiale, chiamato alle armi, partecipò alle operazioni belliche in Jugoslavia, nel gruppo « Aosta » del I Reggimento di artiglieria alpina.

Dopo I ’8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione in vai d’Ossola, dapprima come partigiano combattente nelle formazioni di Filippo Beltrami (v.), poi come comandante di una squadra volante di arditisabotatori. Si distinse per audacia e perizia nelle battaglie di Gravellona, Cegli e Strona. Sorpreso nel corso di un’azione da un reparto di circa 80 S.S. tedesche, con rapida decisione riuscì a aisimpegnare i suoi uomini e a salvare il materiale di sabotaggio poco prima ricevuto per aviolancio. A questo scopo si attardò a coprire la ritirata finché, tagliato fuori dai suoi e serrato dappresso, dovette barricarsi in un casolare, dove riuscì a resistere per quattro ore. Ormai circondato dalle fiamme dell’incendio provocato dal nutrito [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 91

Brano: [...]aduto a Megolo (Novara) il 13.2. 1944.

Come il fratello Alfredo (v.), fu campione di scherma e allievo ufficiale all’Accademia militare di Modena. L’8.9.1943, allievo presso la Scuola di applicazione di Parma, dopo un coraggioso tentativo di opposizione ai tedeschi fu catturato e rinchiuso nella Cittadella. Riuscito successivamente a evadere, raggiunse il fratello in vai Strona e qui combattè nella formazione partigiana comandata dal capitano Filippo Beltrami (v.).

Il 13.2.1944, a Megolo, in un conflitto contro preponderanti forze nazifasciste che avevano accerchiato il Comando partigiano, Antonio Di Dio cadde, falciato da una raffica di mitragliatrice, assieme al suo comandante e ad altri 11 compagni. Alla sua memoria l’Università di Pavia ha conferito nel 1946 la laurea « ad honorem ».

Antonio Di Dio

Di Donato, Antonio

N. a Cerignola (Foggia) il 7.9.1896; impiegato. Nel 1926, proveniente dalle file del movimento sidacalista rivoluzionario, si iscrisse al Partito comunista.

Attivo antifascista, nel 1937 fu deferito al Tribunale spe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 119

Brano: [...]tuito il Comitato di liberazione nazionale, si aggiunsero i sacerdoti don Luigi Zoppetti e don Gaudenzio Cabalà, e l'ingegnere Severino Cristofoli. Dopo I’8 settembre, i gruppi di militari sbandati che salivano verso la montagna trovarono a Domodossola aiuti e protezioni, sia per attraversare il confine sia per tornare ai loro paesi di origine. Con i molti rimasti nelle valli dell'Ossola e decisi ad agire, costituirono le prime bande partigiane: Filippo Beltrami (v.) a Quarna d'Omegna; Superti e Renato Cucco a PremoselloChiovenda, all’imbocco della valle Grande; Mario Muneghina a Montecrestese; Pippo Coppo (v.) tra la Valsesia e róssola; Rutto e i fratelli Di Dio (v.) in Val Strona Da Domodossola e Villadossola mossero le prime squadre mobili. Queste, comprendenti giovani operai ed ex militari, si installarono intorno a Crevoladossola, Devero, Morasco, Lusentino, e si accamparono nei pressi delle centrali elettriche e delle dighe delle valli Antigorio e Formazza, che offrivano maggiori possibilità di rifornimento e di resistenza trovandosi fuori dell[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Filippo Beltrami, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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